Architettura militare
Sardegna è oggi ammirata soprattutto per le sue splendide spiagge, la natura, la gastronomia e l’ospitalità, ma in passato è stata vista come una preziosa preda. La sua posizione strategica tra il continente italiano, l’Africa e la Spagna, ricca di minerali, ha sempre attirato l’attenzione delle altre nazioni del Mediterraneo e ha imposto la necessità di difendersi dagli attacchi dal mare.
Durante l’età dell’oro dei nuraghi, più di 7.000 strutture megalitiche furono costruite sull’isola, e anche se si ritiene che fosse una civiltà pacifica, alcune avevano probabilmente una funzione difensiva. Pur dedicandosi principalmente all’agricoltura, i nuraghi sapevano costruire navi resistenti e erano commercianti molto esperti. Esportavano armi in metallo, rame, piombo e ceramica verso il resto dell’Europa. Molte torri megalitiche si affacciano sul mare per controllare direttamente la costa, mentre altre si ergono su promontori nell’entroterra. Tuttavia, l’apogeo di Cartagine pose fine a questa dorata era e seguirono secoli di occupazione, prima dai Fenici, poi dai Romani e dai Vandali.
Le incursioni pirata dall’Africa aumentarono nell’VIII secolo d.C., e iniziarono a sorgere le prime torri di avvistamento e le fortificazioni. Durante il periodo dell’Impero Bizantino, l’isola fu divisa in quattro giudicati e furono costruiti castelli di pietra in cui risiedevano i giudici, ma erano frequentemente attaccati e conquistati durante le dispute tra vicini. L’architettura semplice consisteva generalmente in una sola torre rettangolare circondata da mura, che conteneva un cortile, magazzini, abitazioni e pozzi. Tra le meglio conservate ci sono il Castello San Michele a Cagliari, il Castello di Fava a Posada, Burgos, Serravalle a Bosa e il castello di Sanluri.
La successiva conquista da parte della Corona spagnola portò alla creazione del Regio Corpo delle Torri, incaricato di costruire nuove torri e mantenere quelle esistenti lungo la costa. La loro responsabilità aggiuntiva era garantire che sulle torri fosse tenuto un fuoco costante, segnalando eventuali navi nemiche e assicurando anche la presenza di equipaggi addestrati che avrebbero respinto eventuali pericoli iniziali. Le fortificazioni di questo periodo possono essere ammirate ad Alghero, nel nord-ovest dell’isola. Tra le torri di avvistamento più grandi ci sono la Torre di Longonsardo a Santa Teresa di Gallura a nord, Torre Grande a Oristano e Torre di San Giovanni di Sinnis a ovest, Torre di Bari a est, e a sud Torre di Porto Giunco con la Fortezza Vecchia a Villasimius, Torre di Chia e molte altre torri più o meno conservate nei dintorni di Cagliari.
Una sezione a parte sono le fortezze costruite nell’arcipelago de La Maddalena e dintorni, risalenti alla seconda metà del XVIII secolo, quando fu costruita una base di supporto per la marina reale. La loro dimensione e costruzione robusta avevano lo scopo di dissuadere gli attacchi pirata, ma la costruzione continuò fino alla prima guerra mondiale. Le fortezze meglio conservate sono a Monte Altura, batteria Sant Agostino e San Vittorio.