A ciascun territorio il suo vino
Ogni territorio ha il suo vino. Il clima mite, abbondante sole, terreno calcareo, aria salmastra e il vento di maestrale rendono la Sardegna una destinazione ideale per vini piacevoli e profumati, ma anche forti e nobili. Tra i più famosi ci sono il rosso Cannonau e il bianco Vermentino, ma l’isola offre anche altre eccellenti varietà. Assaggiare vini in diverse località può essere un’opportunità unica per vivere questa terra millenaria e la conoscenza tramandata attraverso le generazioni. Le viti sarde sono coltivate in varie forme, sia varietà originali autoctone che conservano l’eccezionale ricchezza della terra e dei suoi antenati, sia varietà importate che sono state armonizzate alla perfezione con l’ambiente locale per secoli. Le degustazioni di vino possono diventare esperienze affascinanti. Dalle passeggiate tra i vigneti alle visite alle cantine, durante le quali entrerai in contatto con l’intero processo produttivo e imparerai da vicino l’identità e la qualità dei vini. Non perdere gli eventi tradizionali legati al vino come le cantine aperte in varie città del sud della Sardegna, i Calici sotto le stelle a Jerzu in Ogliastra o il Festival del vino nuovo a Millis, Oristano. Proprio lì potrai conoscere i vini sardi nella loro forma più autentica. La vite più caratteristica della Sardegna è il Cannonau rosso, la cui produzione è documentata fin dal tardo Medioevo. I suoi territori originali sono l’Ogliastra e la Barbagia. Attualmente è coltivato anche sulle aspre colline del Trexenta e del Gerrei, sulle dolci colline della Marmilla e nelle zone ondulate del Campidano centrale. Oggi, le aree del Sarrabus, Castiadas e Muravera, così come le località più settentrionali di Cardedu, Jerzu e Ulassai in Ogliastra, la “terra dei centenari”, stanno tornando sulla mappa dei vini “rossi” della Sardegna con questa varietà tipica. Più a nord, nella Barbagia di Ollolai e Nuoro – a Dorgali, Orgosolo, Mamoiada e Oliena, consigliamo di non perdere l’originale varietà “robusta” Nepente, di cui il poeta D’Annunzio parla nella sua opera. Nella parte più occidentale della Barbagia, ad Atzara e Sorgono, viene coltivata un’altra varietà rossa, il Mandrolisai, che ha dato il nome all’intera storica regione vinicola per eccellenza. Un’altra vite famosa, tipica dell’est dell’isola, è il Bovale, una volta chiamata piuttosto dispregiativamente nieddu mandroni (“sedie nere”) dai vecchi viticoltori, oggi è considerata una delle migliori varietà rosse a livello internazionale. Il Vermentino bianco è, insieme al Cannonau, la seconda vite più rappresentativa dell’isola. L’80% delle terre italiane coltivate con Vermentino si trova in Sardegna. La maggior parte di questa varietà è coltivata nel nord, da Olbia ad Alghero, nella regione della Gallura e nelle zone di Monte Acuto, Logudoro, Anglona, Romangia e Nurra. Non solo nelle due principali città sarde troverai cantine di questo tipico vino bianco con classificazione DOC e DOCG, ce ne sono anche altre ad Arzachena, Berchidda, Luogosanto, Monti, Santa Teresa di Gallura, Sorso, Sennori, Usini e Olmedo. Altri deliziosi vini del nord della Sardegna, specialmente dalle regioni di Sassari e Nurra, sono il Cagnulari rosso e i bianchi Torbato e Moscato. Dalla Sardegna centro-occidentale proviene la varietà di Malvasia bianca, un vino delicato ed esquisito, che puoi degustare in diverse versioni: dalla versione naturale secca o dolce fino alla più rara liquer, anch’essa secca o dolce. Puoi assaggiarla in quasi tutti i villaggi delle regioni di Montiferru e Planargia, da Cuglieri a Scano Montiferro, da Flussio a Modolo, da Sennariolo a Suni, da Tinnura a Tresnuraghes fino a Bosa, una delle città più belle della Sardegna, le cui case colorate si arrampicano sulla collina sopra il mare e il fiume Temo, dominate dal castello medievale di Serravalle. Un po’ più a sud, scoprirai un’altra produzione unica della Sardegna, la varietà bianca Vernaccia, che è la vite originale coltivata sull’isola sin dall’età nuragica. Le cantine più importanti che producono questo ottimo vino si trovano ad Oristano, Cabras, Solarussa, Milis e Baratili San Pietro. Quando sei nella regione di Oristano, vale anche la pena visitare le cantine di un altro famoso centro vinicolo, Arborea. Per dimostrare che la Sardegna non è solo Cannonau e Vermentino, ci sono altri vigneti millenari, che oggi stanno rivivendo la loro produzione ad alto livello. La vite Monica è la varietà rossa più comune nel sud della Sardegna. La classificazione DOCS la divide in base all’origine controllata e distingue la Monica dalla Sardegna e da Cagliari, i cui vigneti partono proprio fuori dalla capitale e si estendono attraverso la campagna dell’intero Campidano. La varietà Nuragus, un vino bianco DOC, proviene anche da una vite antica, possibilmente autoctona e addomesticata o importata dai Fenici. La vite è coltivata principalmente nelle regioni di Marmilla, Sarcidano, Parteolla, Trexenta e Gerrei. Oltre a questi due vini, puoi assaggiare anche vini bianchi da dessert, come il Nasco e il Moscato, nelle cantine di Dolianova, Serdiana, Soleminis, Ussana, Senorbi, Settimo San Pietro e Monserrato. La regione del Sulcis è diventata sinonimo di vino rosso Carignano. Originariamente importata dal Piemonte durante l’era dei Savoia, la vite ha trovato il suo terroir ideale nei terreni calcarei e sabbiosi dell’estremità sud-ovest dell’isola e si è adattata perfettamente all’ambiente. Alcune delle cantine più famose si trovano sull’isola di Sant’Antioco, altre proseguono verso Giba, passando per Narcao, Perdaxius e soprattutto per Santadi.