Trekking
In Sardegna si trovano innumerevoli sentieri escursionistici, suddivisi in categorie di difficoltà secondo standard stabiliti.
Le piste contrassegnate con la lettera T (turistico) sono ben visibili, senza dislivelli significativi e non particolarmente impegnative fisicamente. Sono adatte a persone con una conoscenza basilare dell’escursionismo.
La maggior parte dei percorsi è contrassegnata con la lettera E (escursionistico), il che significa che il terreno è vario, con possibili ripide salite o stretti passaggi rocciosi. Qui è richiesto un buon senso dell’orientamento, una condizione fisica adeguata e calzature adeguate.
Il doppio E (EE – escursionisti esperti) indica percorsi che richiedono la capacità di muoversi su sentieri non battuti, terreni instabili e affrontare varie pendenze, traversate e passaggi rocciosi.
L’ultima categoria è la EEA (escursionisti esperti con attrezzature), che include le cosiddette ferrate dotate di speciali costruzioni. Per affrontare questi percorsi è necessaria attrezzatura speciale e una guida esperta.
Una delle escursioni più impegnative ma uniche attraversa le vette del Gennargentu e raggiunge la Punta La Marmora, la montagna più alta della Sardegna (1.834 metri). Durante questa escursione di quattro ore, si può ammirare il paesaggio della costa orientale e avvistare mufloni e aquile. Il percorso inizia nel punto più profondo della regione dell’Ogliastra, nel villaggio nuragico di Ruinas, e sale fino a Florisa, La Marmora e termina sulla cima della Croce, dove si erge una croce di ferro che funge da punto di riferimento per gli escursionisti che conquistano la massa montuosa. L’intera regione dell’Ogliastra, sulla costa orientale della Sardegna, è attraversata da sentieri che vi porteranno tra impressionanti falesie, boschi di lecci, sorgenti, laghi, case delle fate (domus de Janas), villaggi nuragici e antichi rifugi di pastori. I percorsi lungo il Sentiero delle Aquile vi inviteranno a scoprire luoghi da favola come l’oasi naturale di Is Tostoinus, nel bosco di Montarbu potrete seguire un sentiero agevole lungo il torrente Rio Ermolinus fino all’imponente s’Ilixi e Canali, un leccio alto 18 metri. Durante il percorso di tre chilometri, chiamato in base alla grotta Su Marmuri a Ulassai, potrete fermarvi in punti panoramici sopra la valle del Rio Pardu e di Santa Barbara. Interessante è anche il sentiero dedicato all’artista ulassese Maria Lai, disseminato delle sue opere. Una delle escursioni più affascinanti è quella che porta all’imponente scogliera di calcare Perda ‘e Liana, nel territorio di Gairo Sant’Elena. Nell’entroterra, lungo il percorso da Villanovatulo a Seula, troverete aree che un tempo erano frequentate e abitate da pastori e carbonai. Il percorso da Pala de Nuraxi al bosco di Addoli attraversa varie testimonianze naturali, come la grotta di Is Janas, legata alla leggenda di figure mitologiche. A pochi passi dalla grotta si trova la suggestiva cascata di su Stampu ‘e su Turrunu, dove l’acqua sgorga da una fenditura rocciosa e forma una piccola pozza. Da Funtana Maore a Genna ‘e Teula, il percorso attraversa luoghi di grande valore paesaggistico e culturale – con un po’ di fortuna potreste avvistare cavalli della razza Sarcidano o cervi sardi. Percorsi meno impegnativi portano da Sadali ad Arcu ‘e Spineddai o dal belvedere di Pranedda Oliastru, con vista sulla valle del fiume Flumendosa fino al nuraghe Adoni.
Il più conosciuto e senza dubbio il più impegnativo dei trekking sardi è il Selvaggio Blu. Il percorso lungo 50 km parte dal porto turistico di Santa Maria Navarrese e arriva fino a Cala Gonone. Questo viaggio di più giorni lungo le vette sopra il Golfo di Orosei include tratti di arrampicata e ferrate. Lungo il percorso non ci sono punti di ristoro, quindi è importante completarlo con una guida esperta e avere con sé abbondante acqua e cibo. Per i turisti dilettanti il percorso può essere suddiviso in tratti più brevi e reso più accessibile, senza scalate o calate. La maggior parte delle famose attrazioni della costa orientale possono essere raggiunte solo a piedi, oltre che via mare. Un’ora e mezza di discesa vi porterà a Cala Goloritzé, una baia conosciuta per la sua spiaggia e per l’imponente monolite di calcare Aguglia che la domina e attira scalatori da tutta Europa. Un percorso più impegnativo porta a Cala Mariolu, una spiaggia di ciottoli rotondi, che richiede sei ore ed è ideale da fare con una guida. La catena montuosa del Supramonte offre numerose mete suggestive. Tra queste spicca il canyon di Gorropu, uno dei più profondi d’Europa, con pareti alte 500 metri, accessibili tramite tre percorsi di varia difficoltà. Molte delle piste escursionistiche si incrociano anche nei dintorni di Siniscola, Lodé e Lula. Le creste del Monte Albo fino al massiccio del Tuttavista, attraversate dai fiumi Isalle e Cedrino, sono la casa di molte specie rare, con pendii verticali, gole profonde a forma allungata e ricche di canyon e grotte come Bona Fraule, Janna Manna e Omines Agrestes.