Slow food
Il popolo della Sardegna sembra aver scoperto i segreti di una vita più lunga e più sana, evidenziati dall’inclusione della loro regione tra le “zone blu” mondiali, aree in cui i residenti mostrano una straordinaria longevità. La loro dieta, basata principalmente su alimenti provenienti localmente, gioca un ruolo fondamentale in questo stile di vita.
La cucina sarda si basa su cibi integrali e ricchi di nutrienti, spesso coltivati in modo indipendente dalla popolazione locale. Questi piatti tradizionali, tramandati di generazione in generazione, continuano ad essere preparati molto come lo erano secoli fa. I prodotti lattiero-caseari di capra e pecora, facilmente digeribili e ricchi di nutrienti, contribuiscono a rallentare il processo di invecchiamento. Ad esempio, il pane Carasau, ricco di proteine ma leggero grazie al basso contenuto di glutine, si dimostra un ottimo difensore contro condizioni come il diabete. L’orzo, un ingrediente molto diffuso in tutta l’isola, è protagonista nelle zuppe e negli antipasti invernali. Inoltre, verdure come pomodori, carciofi e finocchi – ricche di vitamine – sono ingredienti fondamentali. Legumi come fagioli e ceci, riconosciuti come contribuenti alla longevità in alcuni studi, sono anche ampiamente consumati. La tradizione culinaria dell’isola enfatizza i prodotti della terra, inclusi carni, formaggi, frutta e verdura di stagione. Per completare un pasto, un bicchiere di cannonau, il vino sardo per eccellenza celebrato per le sue proprietà benefiche (grazie agli antiossidanti), è spesso definito l’elisir della longevità.