Nivola e Sciolas
Costantino Nivola a Pinuccio Sciola, due grandi nomi di artisti originari della Sardegna.
Costantino Nivola, nato ad Orani nel 1911, ha ottenuto riconoscimento internazionale per le sue abilità scultoree, in particolare per la tecnica della fusione in sabbia (sand casting) che ha utilizzato per la prima volta nell’arte, realizzando diverse opere. Emigrato in America con sua moglie, si è stabilito a New York, dove nel corso degli anni ha esposto le sue opere diverse volte e ha partecipato a vari progetti architettonici. La sua arte spesso si ispira alla storia della Sardegna e le sue opere ricordano le statuette nuragiche, in particolare la collezione La Grande Madre. Puoi ammirare oltre 200 opere ad Orani, nel museo dedicato a questo artista, e nel villaggio di Ulassai, dove ha creato una lavanderia decorativa insieme all’artista Maria Lai.
Il secondo artista menzionato è nativo di San Sperate, un villaggio nel sud dell’isola, che grazie a lui è diventato un museo all’aperto. È Pinuccio Sciola che, negli anni ’60, ha iniziato a dipingere scene della vita quotidiana dei pastori e agricoltori sulle facciate delle case locali, che sono diventate il simbolo della città e si sono gradualmente diffuse in altre località dell’isola. Il suo progetto principale, per il quale ha ottenuto riconoscimenti in tutto il mondo, sono le cosiddette “pietre sonore” o, meglio, i “sassi che cantano”. Sciola utilizzava diverse tipologie di rocce, dal calcare alla basalto, su cui incidere intagli di profondità variabile. A contatto con altre pietre o semplicemente con la mano, queste pietre generano vibrazioni e emettono suoni melodici, spesso simili a strumenti musicali come il violino. Le pietre che cantano sono state esposte diverse volte durante la sua vita in prestigiose mostre in tutta Europa. A San Sperate, dove ha lavorato e vissuto, i suoi discendenti gestiscono il Giardino che Canta, e chiunque può godere della mostra permanente delle pietre che cantano di Sciola.