I Murales di Orgosolo
Solo poche città in Sardegna hanno raggiunto una fama internazionale come Orgosolo. Città dei banditi, città dei murales, città con una sorprendente natura selvaggia, che a prima vista potrebbe non sembrare molto accogliente, ma che rimarrà per sempre nei tuoi pensieri. Si trova sulle pendici delle montagne del Supramonte, nel nord-est dell’isola, ad un’altitudine di circa 620 metri, e conta circa 4.000 abitanti.
Orgosolo è nota per il banditismo, che qui era praticato ancora nella seconda metà del XX secolo, e tra i locali circolano ancora storie su come i clan rivali rapissero i membri delle famiglie e chiedessero un riscatto. Puoi notare, ad esempio, i cartelli bucati all’ingresso della città.
La sua più grande fama, però, Orgosolo l’ha ottenuta grazie ai murales, che decorano le case, le strade e le rocce locali. Il primo murale fu dipinto nel 1969 dal gruppo anarchico Dioniso, che cercava di sensibilizzare sui problemi sociali e demografici della Sardegna. Anche i dipinti successivi hanno principalmente un contesto politico, con murales che trattano tematiche belliche, descrivono la vita dei pastori o la posizione delle donne nella società e nel lavoro. Altri celebrano costumi tradizionali, strumenti e mestieri o personaggi famosi come Giuseppe Garibaldi, Fabrizio de André, Antonio Gramsci e Picasso. In totale ci sono più di 200 murales, alcuni dei quali sono stati danneggiati dalla natura e altri sono stati coperti, ma molti mantengono la loro forma originale grazie ai frequenti restauri. Anche oggi vengono aggiunti nuovi dipinti e, sebbene la maggior parte si trovi sui muri delle case nel centro della città, alcuni possono essere osservati sulle rocce lungo le strade che escono dal paese.
Infine, Orgosolo è nota anche per il canto tenore, che per la sua unicità è stato inserito nell’elenco del patrimonio immateriale dell’UNESCO.