Musica & Cultura

Feste Religiose

La Sardegna è una terra che conserva e protegge le sue antiche tradizioni, molte delle quali sono tramandate e mantenute attraverso festival e rituali. Tra le feste religiose più conosciute dell’isola ci sono:

Sant´Efisio

Dal 1652, sempre dal 1° al 4 maggio, la festa di Sant´Efisio raduna migliaia di persone non solo dalla Sardegna, ma da tutto il mondo. Da secoli le persone si riuniscono nella città di Cagliari per celebrare San Efisio per aver liberato la città dalla peste, e in suo onore si intraprende un pellegrinaggio dalla chiesa di Sant’Efisio nel quartiere storico di Stampace alla chiesa a Nora, dove il santo fu martirizzato. La processione è un tripudio di colori, petali di rose, gioielli d’oro filigranati e abiti finemente decorati tramandati attraverso le generazioni, che si affiancano a carri trainati da buoi, uomini a cavallo e un’energia incredibile. La festa di Sant’Efisio continua fino al 4 maggio, quando il santo viene riportato a Cagliari.

Le feste in onore della Madonna di Bonaria Durante l’anno, a Cagliari, la capitale della Sardegna, si celebrano tre feste in onore della Madonna di Bonaria, la patrona della Sardegna e la speciale protettrice dei marinai: il 25 marzo, il 24 aprile e la prima domenica di luglio attirano migliaia di devoti da tutta la Sardegna per pregare ai piedi della Madonna, affidarsi alla sua materna protezione, chiedere aiuto per i propri cari e ringraziare.

Sant´Antonio

La festa di Sant’Antonio, secondo gli antichi rituali, si tiene a metà giugno. La celebrazione inizia al mattino ad Arbus, dove la statua del santo viene posta su un carro trainato da un paio di buoi e accompagnata da carri, decorati con trattori e molti fedeli, fino alla città di Sant’Antonio di Santadi. Il percorso è lungo circa 38 chilometri ed è la processione più lunga in tutta l’Italia.

L´Ardia di San Costantino

L’evento religioso tradizionale si tiene ogni anno il 6 e 7 luglio in onore dell’imperatore romano Costantino I (chiamato Santu Antinu in sardo), che sconfisse Massenzio nel 312 nella battaglia del ponte Milvio. È una corsa rituale a cavallo e anche se le corse dell’Ardia si svolgono in molti altri centri dell’isola, la più conosciuta e significativa è l’Ardia a Santu Antinu di Sedilo nella provincia di Oristano. Ardia deriva dal verbo bardare – proteggere, mantenere al sicuro. Tre cavalieri selezionati ricevono dal prete le bandiere benedette (Sas Pandelas): la prima giallo oro, la seconda rossa, la terza bianca. Il corteo dei funzionari comunali e di alcuni centinaia di cavalieri, guidati dal primo cavaliere (Sa Prima Pandela), si muove lentamente verso una piccola sporgenza rocciosa, a sud della città di Sedilo, in direzione della chiesa di Santu Antine, che è la meta della corsa. I coraggiosi cavalieri, che portano le bandiere, proteggono il capo e i suoi uomini eletti dall’assalto furioso della folla “pagana”. La corsa vera e propria (Ardia) inizia senza preavviso, quando, dopo un colpo di pistola, i cavalieri si precipitano a velocità vertiginosa lungo il tortuoso sentiero polveroso verso il santuario, che circondano tre volte in senso orario una volta raggiunto. La corsa è guidata proprio dai tre pandelas (cavalieri con le bandiere), seguiti dai cavalieri in camicie bianche, che rappresentano l’esercito di Sant’Costantino. Altri cavalieri e corridori, che impersonano i soldati pagani dell’esercito di Massenzio, li seguono cercando di superare i pandelas. La prima bandiera, Sa Prima pandela, non deve mai essere superata, poiché ciò significherebbe la vittoria del paganesimo sul cristianesimo.

L’Assunzione della Vergine Maria

La festa nel calendario cristiano, nota come festa dell’Assunzione della Vergine Maria, si celebra il 15 agosto e è uno dei più importanti eventi religiosi in tutta Italia. La Chiesa cattolica celebra l’accoglienza della Madonna, corpo e anima, in cielo. In molti luoghi sono organizzati cortei, preceduti secondo la tradizione bizantina dal vestire della statua dormiente della Madonna. La Madonna è vestita con una tunica, ricamata con fili d’oro e d’argento, sandali e una corona d’argento, decorata con gioielli donati, anelli preziosi e collane. I cortei sono accompagnati da canti tradizionali alla Madonna, che hanno radici molto antiche nei primi secoli dell’era cristiana. Le celebrazioni hanno una storia antica e nel corso del tempo si sono sviluppate non solo nei loro aspetti religiosi e devoti, ma anche in quelli civili. Durante il giorno sono previste varie rappresentazioni teatrali e musicali, danze nelle piazze, giochi tradizionali e fuochi d’artificio.

I Candelieri La Faradda di li candareri (in dialetto sassarese), o “Discesa dei Candelieri”, è una festa che si tiene il 14 agosto a Sassari, la sera prima della festa dell’Assunzione della Vergine Maria. Circa 10 candelieri a forma di grandi colonne di legno vengono trasportati al ritmo di flauti e tamburi attraverso il centro storico della città fino alla chiesa di Santa Maria di Betlem. Dal 2013 la festa è stata iscritta nell’elenco del patrimonio immateriale dell’UNESCO ed è uno dei festival più caratteristici della Sardegna, che attira ogni anno migliaia di persone da tutto il mondo. La tradizione delle celebrazioni è probabilmente nata da un voto fatto alla Madonna, che intercesse per porre fine a un’epidemia di peste. Le celebrazioni iniziano ufficialmente già il 5 agosto con la “discesa dei candelieri piccoli”, l’10 agosto con la “discesa dei candelieri medi” e il 14 agosto stesso rappresenta il culmine della Faradda. Ogni candelieri rappresenta una corporazione (trasportatori pubblici, calzolai, agricoltori, fabbri, falegnami, macellai, verdurai, sarti, viandanti e altri). Nelle prime ore del mattino avviene nella casa del più alto rappresentante della corporazione “l’abito del candelieri”, che i membri della corporazione decorano con grande cura e devozione. Ogni candelieri è decorato con nastri di seta di diversi colori e sulla cima è dipinto l’emblema della corporazione o raffigurata la Madonna. Sono proprio i membri delle corporazioni a trasportare i candeleiri, che pesano quasi 400 chili, sulle spalle in una processione danzante fino alla chiesa, dove li girano tre volte in onore della Madonna, adempiendo così al voto fatto e ponendo fine al rituale.

La Sagra del Redentore di Nuoro

L’ultima domenica di agosto migliaia di persone assistono a uno dei più suggestivi eventi sacri in Sardegna. La festa della Sagra del Redentore di Nuoro è nata come omaggio alla statua del Redentore, che dal 1901 domina la città di Nuoro dalla montagna di Ortobene. Negli anni il festival ha assunto sempre più un significato folcloristico e oggi, oltre al carattere religioso, è una festa delle tradizioni popolari. Un imponente corteo vede la partecipazione di gruppi folcloristici provenienti da tutta l’isola e lo spettacolo di costumi, ma anche di maschere di carnevale, attira l’attenzione di migliaia di curiosi, che ogni anno sono affascinati dalla musica e dalla varietà dei costumi. Il festival ha un forte significato religioso e turistico e rappresenta un forte legame tra la città di Nuoro e la montagna di Ortobene.